Torniamo ad aoccuparci del tema dei diritti con Simona D., Luca D., Marta M., Federica P., Giada P.che ci propongono le loro riflessioni sul bullismo.
IL BULLISMO
Un problema sociale di grande attualità
Il bullismo è un fenomeno di cui si sente spesso parlare nei telegiornali o di cui si può leggere nei quotidiani. Abbiamo voluto saperne di più, perché l’anno prossimo andremo alle scuole superiori ed è bene essere bene informati su un fenomeno che, ci auguriamo, di non vivere mai in prima persona.
Ma che cos’é il bullismo?
Descrizione del problema
Abbiamo consultato il dizionario e alla parola “bullo” abbiamo letto: l’etimologia di questo neologismo è “amico intimo”; nonostante ciò il bullo è un giovane prepotente che, verbalmente e/o fisicamente, prevarica ragazzi più deboli con fare arrogante e minaccioso, esercitando la stima e la superiorità che ha all’interno del proprio gruppo, o meglio, branco. In questo contesto emergono due personaggi: il “bullo” e la “vittima”, ovvero colei che subisce le prepotenze.
Caratteristiche generali del bullo:
• Il bullo può essere sia maschio che femmina;
• Può agire singolarmente o in gruppo;
•Può essere dotato di una superiorità fisica o psicologica nei confronti della vittima (attribuitagli prevalentemente dal gruppo di appartenenza);
• Il bullo viene spesso immaginato come un ragazzo trasgressivo problematico, poco motivato allo studio e sgarbato con il personale scolastico (anche se ciò non è sempre riscontrato).
Perché compiere atti di bullismo?
Vi sono principalmente tre ordini di motivazioni che possono spingere i giovani a diventare autori di bullismo:
• I bulli potrebbero provenire da famiglie violente e devianti e quindi potrebbero riproporre a scuola quanto osservato tra le mura domestiche;
• Chi prevarica potrebbe voler assumere un atteggiamento provocatorio nei confronti degli adulti, oppure attirare l’attenzione verso di sé;
• Il ragazzo autore di violenze può aver vissuto negli anni passati da “escluso” per svariati motivi: nella scuola superiore, avendone le capacità, potrebbe riscattarsi dalle frustrazioni passate e costruirsi una nuova identità sociale.
Caratteristiche generali della vittima
• La vittima può essere sia maschio che femmina;
• Di solito vive in una condizione di inferiorità perché identificata come persona debole, fragile e diversa dal gruppo;
• Le vittime possono appartenere ad una famiglia coesa, chiusa ed iperprotettiva che le protegge da ogni minima difficoltà;
• Le vittime si dividono in due gruppi: le vittime “attive” e le vittime “provocatrici ”; le prime sono coloro sulle quali si scarica l’aggressività del bullo, le seconde, invece, sono coloro che, provocando continuamente un ragazzo inoffensivo, sono diventate in seguito sue vittime.
Quando il bullo diventa leader carismatico
Nella scuola vi sono vari tipi di leadership; ad esempio vi sono i leader carismatici, ragazzi ricchi di iniziativa, punto di riferimento per il gruppo intero. Quando il bullo diventa un leader carismatico viene a trovarsi in una
situazione di concordanza con il gruppo, con il quale condivide
comportamenti e “valori”. Il bullo fonda così la sua supremazia sull’ammirazione dei compagni e sulla paura che suscita nelle vittime.
Il bullismo nella storia
Questo problema sociale molto dibattuto ai giorni nostri, era presente già in anni passati:
• Negli anni Settanta furono condotti in Scandinavia i primi studi sul bullismo;
• Nel 1982 viene riportata una tragica notizia: tre ragazzi si suicidano a causa di episodi di bullismo;
• Tra gli anni ’70/’80 emergono i cosiddetti “punk”, anarchici, teppisti che vanno contro le regole e l’educazione sociale;
• Nel Giappone degli anni Novanta il bullismo è allarme sociale soprattutto a causa degli “otaku”, ragazzi travestiti da eroi manga che vivevano segregati nelle loro stanze.
Per completare le nostre informazioni sul bullismo abbiamo visitato uno dei siti Internet dedicati a questo problema, www.smontailbullo.it.
Per chiudere le nostri riflessioni proponiamo un video che raccoglie alcuni interessanti contributi tratti da you tube
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